Dalla vergogna alla colpa: il diritto omerico

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Il diritto prima del diritto: come era regolata la vita delle comunità prima che nascesse il diritto? Come ricordato da Eva Cantarella nel saggio Il diritto omerico, pubblicato su Historia. L’antichità di Federico Motta Editore, le opinioni della comunità avevano un peso determinante nella condotta dell’individuo. È la cosiddetta “cultura della vergogna“, opposta alla “cultura della colpa“.

Il diritto omerico di Eva Cantarella, su Historia. L'antichità di Federico Motta Editore

Il diritto omerico di Eva Cantarella, su Historia. L’antichità di Federico Motta Editore

Cultura della colpa e cultura della vergogna

Sono due concetti introdotti dagli antropologi statunitensi. In entrambi i casi il controllo della popolazione avviene attraverso meccanismi di tipo psicologico. Con “cultura della vergogna” (shame culture) si intende una società in cui il rispetto delle regole si ottiene attraverso determinati modelli di comportamento. Chi non si adatta a questi modelli riceve il biasimo della comunità, e prova quindi vergogna. Per la “cultura della colpa” (guilt culture), invece, i cittadini rispettano le regole perché l’autorità ha imposto dei divieti. Chi trasgredisce prova un senso di colpa e rimorso.

Il diritto omerico

La civiltà omerica è dominata dalla cultura della vergogna. Il peso sociale di un individuo o di un gruppo dipende dalla timé, l’onore, e ha un ruolo decisivo la demou phemis, la “voce popolare”, cioè la reputazione. Come ricordato da Eva Cantarella nei volumi de L’antichità di Federico Motta Editore, le opinioni popolari determinano la condotta morale. In questo contesto, vendicare i torti che si subiscono è un dovere sociale. Chi non lo fa perde il suo prestigio sociale e viene considerato un vigliacco. La vendetta però richiama vendetta. Chi si vendica guadagna gloria sociale, chi la subisce cade nella vergogna e deve a sua volta vendicarsi.

Elena e Paride su un cratere rinvenuto a Taranto e conservato al Louvre di Parigi

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Dalla vendetta al risarcimento

Presto però la vendetta lascia il posto alla possibilità di compensare l’offeso con un’offerta di denaro, la cosiddetta poiné. Se il risarcimento è accettato, viene consegnato con una solenne cerimonia. Avendo avuto una pubblica soddisfazione per il torto subito, la parte lesa può rinunciare alla vendetta. A verificare l’avvenuta compensazione sono chiamati i gerontes, gli anziani. Nasce così una esigenza nuova di giustizia, in un’epoca in cui il privilegio riconosciuto al più forte lascia lentamente spazio a valori basati sulla cooperazione e sulla necessità di una pace sociale. È un passaggio cruciale: l’uso della forza passa dall’individuo alla collettività. Nella Grecia di Omero si fa largo il diritto.

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