Mica Peanuts!
Il 2 ottobre prossimo i Peanuts compiono 75 anni. La famosa striscia di fumetti con Snoopy e Charlie Brown fu pubblicata quotidianamente per 50 anni tra il 1950 e il 2000 sui giornali di tutto il mondo, finché il suo autore Charles Schulz morì a 77 anni. Ancora oggi le repliche delle strisce sono pubblicate sui quotidiani di decine di paesi del mondo. Anche in Italia, sulle pagine web de il Post.
75 anni fa: alle origini dei Peanuts
Tra le strisce umoristiche più note del secolo ricordiamo Krazy Kat, di George Herriman, dal 1913, Pogo, di Walt Kelly dal 1948, Peanuts, di Charles M. Schulz, dal 1950, Doonesbury, di Garry M. Trudeau dal 1970.
Così scrive Daniele Barbieri ne Il Novecento della Storia della Civiltà europea (Federico Motta Editore), ascrivendo questo fumetto leggero e apparentemente ingenuo, ma in realtà di una profondità disarmante, nel bagaglio culturale del secolo scorso, che ha contribuito a consolidare la nostra identità culturale. Anche lo stesso Umberto Eco, grande appassionato di cultura fumettistica, nel celebre saggio “Apocalittici e integrati” del 1964 considera i Peanuts il primo fumetto giunto a un pieno livello di arte, assimilabile alla letteratura.
È proprio il 2 ottobre 1950 la data che segna la nascita ufficiale di Peanuts, una delle più celebri e amate strip della storia del fumetto. Charles M. Schulz, un giovane disegnatore del Minnesota, vide infatti pubblicate per la prima volta le sue strisce dal gruppo editoriale United Feature Syndicate su sette quotidiani americani, tra cui il Washington Post. Inizialmente il titolo del fumetto avrebbe dovuto essere Li’l Folks, ma per ragioni editoriali fu scelto il nome Peanuts (in italiano, “noccioline”), apparentemente leggero ma destinato a diventare un marchio iconico. I protagonisti, a partire da Charlie Brown, Snoopy, Lucy e Linus, si imposero rapidamente come figure riconoscibili e universali: bambini dalle domande profonde e dai comportamenti buffi, in grado di parlare con ironia e delicatezza delle fragilità quotidiane.
Un fenomeno culturale globale
Il successo dei Peanuts fu travolgente e duraturo. Le strisce vennero tradotte e pubblicate in oltre 2.600 testate giornalistiche di 75 Paesi, raggiungendo milioni di lettori ogni giorno. La forza del fumetto non risiedeva solo nell’umorismo, ma nella capacità di affrontare temi complessi – dalla solitudine al senso di fallimento, dall’amicizia alla speranza – con un linguaggio semplice e accessibile a tutti. Snoopy, il cane bracchetto con le sue fantasie da aviatore e scrittore, divenne un’icona pop, mentre Charlie Brown incarnava con tenerezza e autoironia le insicurezze di ciascuno di noi. Il segno grafico pulito e lo stile narrativo minimalista di Schulz hanno ridefinito il modo di intendere la comic strip, influenzando generazioni di autori e consolidando un modello che resta ancora oggi un riferimento.