Addio a Ennio Morricone, un maestro da Oscar

Ennio Morricone

Il mondo del cinema dice addio a Ennio Morricone, uno dei maggiori autori di colonne sonore del Novecento. Ricordiamo la sua figura attraverso il saggio I compositori per il cinema di Sergio Miceli, pubblicato sull’Età moderna di Federico Motta Editore.

Ennio Morricone

Il saggio di Sergio Miceli pubblicato sull’Età moderna di Federico Motta Editore, dedicato a Ennio Morricone e a tutti i principali compositori di musica per il cinema

Ennio Morricone, una vita per la musica

Classe 1928, Ennio Morricone si formò al conservatorio di Roma e iniziò a comporre musica partecipando al gruppo d’avanguardia Nuova Consonanza. La sua carriera di autore per il cinema iniziò negli anni Sessanta, quando lavorò a due film di Luciano Salce: Il federale (1961) e La voglia matta (1962). Raggiunse però la fama negli anni successivi, scrivendo le colonne sonore per alcuni dei capolavori di Sergio Leone, come Per un pugno di dollari (1964), Il buono, il brutto e il cattivo (1966) e C’era una volta il West (1968). Da qui, in una carriera proseguita per oltre cinquant’anni, Morricone ha scritto musiche che hanno fatto la storia del cinema. Tra le più celebri ci sono quelle per i film C’era una volta in America (1985), Mission (1987), Gli intoccabili (1988), Nuovo cinema paradiso(1989), Malèna (2001), Baarìa (2010), The Hateful Eight (2016). Capolavori che gli valsero due premi Oscar e tre Golden Globe.

Film e musica

Con le sue colonne sonore, Ennio Morricone ha contribuito a rendere indimenticabili alcune pellicole considerate dei capolavori della storia del cinema. D’altra parte, fin dalle origini il cinema ha avuto un rapporto stretto con la musica. Si pensi, per esempio, alle sperimentazioni portate avanti da dadaisti e surrealisti all’inizio del Novecento in Francia e Germania. In Italia, Piero Mascagni fu tra i primi  a dedicarsi al cinema, componendo le musiche per Rapsodia satanica (1917) di Nino Oxilia. Tuttavia, nonostante questi inizi promettenti, in seguito il rapporto tra compositori e cinema fu abbastanza deludente nel nostro Paese. Bisognò aspettare gli anni Sessanta, quando fu Morricone a trovare nuove modalità di approccio che venissero incontro alle esigenze del cinema. Oltre a lui bisogna ricordare anche Nino Rota, autore delle colonne sonore per i film di Federico Fellini.