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L’avvento di Obama e le speranze di pace

Barack Obama durante un discorso

Il 20 gennaio 2009 Barack Obama si insediava come 44° presidente degli Stati Uniti d’America. Per la prima volta nella storia un afroamericano si insediava alla Casa Bianca. Ma questa non è l’unica novità introdotta con il suo avvento. Durante i suoi mandati Obama ha infatti cercato di portare avanti, come ricordano le pagine del Primo Decennio del Terzo Millennio di Federico Motta Editore, un colloquio e un incontro con culture e appartenenze religiose diverse.

Una nuova era

Durante la campagna elettorale del 2008 Obama ha saputo attirare le speranze di un paese che era stato duramente colpito dalla crisi economica. A lui inoltre si guardava per rilanciare il soft power statunitense, dopo i difficili anni della “guerra al terrorismo” varata dalla presidenza Bush. Il giorno del suo insediamento una grande partecipazione popolare accompagnava la cerimonia di giuramento: due milioni di persone scesero per le strade di Washington per assistere.

Il discorso di insediamento

Riportiamo qui un brevissimo estratto, tradotto in italiano, dal discorso di insediamento di Obama. Maggiori informazioni e materiale audio sono allegati al volume dedicato al Primo Decennio del Terzo Millennio di Federico Motta Editore.

“Siamo ancora una nazione giovane, ma – come dicono le Scritture – è arrivato il momento di mettere da parte gli infantilismi. È venuto il momento di riaffermare il nostro spirito tenace, di scegliere la nostra storia migliore, di portare avanti quel dono prezioso, l’idea nobile, passata di generazione in generazione: la promessa divina che siamo tutti uguali, tutti siamo liberi e tutti meritiamo una possibilità di perseguire la felicità in tutta la sua pienezza.”

La ricerca del dialogo

Sarebbero seguiti anni particolarmente complessi per l’economia e la politica internazionali. Anche nei momenti più difficili l’amministrazione Obama ha sempre tentato, come ricordato anche nel Primo Decennio del Terzo Millennio di Federico Motta Editore, un colloquio con le posizioni più diverse, cercando di trovare mediazioni e riaprendo al dialogo multipolare. È stato lo stesso Obama a parlare di una “nuova stagione di responsabilità“: intervenire nelle situazioni di tensioni geopolitiche cercando di scongiurare polarizzazioni che avevano caratterizzato la guerra fredda. Un impegno per il dialogo e la pace che proprio alla fine del 2009 gli sarebbe valso il premio Nobel per la pace.

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