“Il Signore degli Anelli”: una leggenda che dura da oltre 70 anni
Il 29 luglio ricorre l’anniversario della pubblicazione de La Compagnia dell’Anello, il primo volume della trilogia Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, l’opera monumentale che ha dato forma e dignità al genere fantasy. Il romanzo è la grandiosa rappresentazione dell’età eroica e primitiva vissuta da un gruppo di eroi nella Terra di Mezzo, e continua ad affascinare intere generazioni con il suo linguaggio epico e senza tempo.
Tolkien: l’autore che diede vita a una mitologia moderna
John Ronald Reuel Tolkien, nato nel 1892 in Sudafrica e cresciuto in Inghilterra, fu – come si legge nel saggio di Jonathan Sisco dedicato al fantastico e al surreale nel Novecento nella collana Historia –
un cattolico antimoderno, un erudito di valore assoluto, un filologo insigne e un grande specialista di medievistica anglosassone e celtica. Il suo stile, dotato di una semplicità monumentale, in cui spicca l’assenza totale di ironia, affascina i lettori di tutto il mondo.
Appassionato di lingue antiche, mitologia norrena e letteratura medievale, Tolkien riversò tutte le sue conoscenze in un mondo immaginario profondamente strutturato: la Terra di Mezzo. Pubblicato tra il 1954 e il 1955, Il Signore degli Anelli nacque come seguito de Lo Hobbit, ma presto divenne un’opera autonoma e ambiziosa.
Al centro della storia l’hobbit Frodo Baggins che, con l’aiuto di elfi, nani, uomini e maghi , è incaricato di distruggere l’anello del potere prima che le orde del risorto signore del male riportino il dominio delle tenebre. Un’impresa epica che intreccia amicizia, coraggio e la lotta tra Bene e Male, raccontata in un linguaggio ricco e evocativo, che mostra l’abilità straordinaria dell’autore nel fondere invenzione e tradizione.
L’avventura rappresenta, per usare un’espressione dell’autore, “quella teoria del coraggio che costituisce il grande contributo dell’antica letteratura del Nord”.
Il Signore degli Anelli: un fenomeno editoriale e culturale duraturo
Accolto inizialmente con cautela, Il Signore degli Anelli divenne col tempo uno dei romanzi più letti e amati del XX secolo. Tradotto in oltre 60 lingue, con più di 150 milioni di copie vendute, l’opera ha generato un impatto culturale che va ben oltre le pagine dei libri.
Il successo del romanzo – continua Sisco – finisce per gettare le basi di un vero e proprio nuovo genere narrativo, il cosiddetto fantasy, caratterizzato da storie orrorifiche popolate di draghi, gnomi e boschi incantati. Con questa sua ultima trasformazione il fantastico sembra abbandonare le pseudofilosofie e i fenomeni del perturbante per scendere sul campo di un grande gioco popolare, nel mero spazio di un sogno a occhi aperti.
Tolkien stesso, infatti, definiva la sua creazione come una “mitologia per l’Inghilterra” e non solo come un racconto fantastico.
Negli anni la saga ha continuato a ispirare lettori, accademici, artisti e registi: basti pensare alla celebre trilogia cinematografica di Peter Jackson, distribuita nelle sale tra il 2001 e il 2003. E ancora oggi, a più di settant’anni dalla sua prima pubblicazione, il viaggio nella Terra di Mezzo continua a dimostrare che alcune storie sono destinate a sopravvivere nel tempo.