I venti di guerra in Siria minacciano di far piombare il mondo nel caos. Il conflitto, esploso nel 2011, rappresenta un ulteriore motivo di crisi in una situazione già di per sé delicata come quella del Medio Oriente. E anche se sembra ormai sconfitto, continua a destare apprensione la presenza in quelle regioni dell’autoproclamato califfato dell’Isis. Eppure vi fu un tempo in cui la parola “califfato” non evocava scenari di orrore. Tra VII e VIII secolo Damasco fu infatti la capitale del califfato della dinastia Omayyade, sotto al quale fiorirono le arti e le scienze. Di tutto questo parla Claudio Lo Jacono nel suo saggio dedicato al Califfato degli Omayyadi sull’opera Medioevo di Federico Motta Editore.
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L’attenzione della stampa in questi ultimi giorni del 2017 è concentrata sui lavori della Commissione banche e sul sistema bancario del nostro Paese. Gli istituti di credito, raccogliendo depositi ed erogando prestiti, hanno un ruolo fondamentale nell’economia. Ma come è nato il concetto di banca? A partire dal XIII secolo le banche fiorirono in tutta Europa, grazie ai commerci marittimi. Tuttavia, come raccontato anche in Historia di Federico Motta Editore, il concetto di banca è molto più antico.
Si chiamano fake news, che in inglese significa “notizie false”: informazioni inventate che vengono diffuse sul web e, in alcuni casi, riprese da altri media. Possono sembrare uno scherzo o un gioco, ma non è così. Le fake news sono in grado di influenzare, positivamente o negativamente, l’opinione dei lettori. Spesso dietro queste informazioni fuorvianti c’è la volontà di calunniare o delegittimare una persona o un’istituzione. Ma come rispondono i giganti del web a questo problema?
Il ritratto come l’intendiamo oggi, cioè rappresentazione della personalità di un individuo, si afferma a partire dall’Umanesimo. Di tutto questo ci parla Marco Collareta nel saggio Il ritratto pubblicato sul Medioevo di Federico Motta Editore. Il lavoro degli artisti a partire dal Duecento risente delle trasformazioni che investono la cultura e la società italiana ed europea. Nasce così un nuovo modo di fare arte e un nuovo modo di ritrarre.
«Siamo nani sulle spalle di giganti»: in questo modo i medievali parlavano del loro rapporto con gli antichi Greci e Romani. È una frase che ha avuto molta fortuna nella storia europea e che ha attraversato i secoli. Ma cosa significa? Umberto Eco spiega, nel suo saggio “Nani sulle spalle dei giganti”, storia di un aforisma sul Medioevo di Federico Motta Editore, qual è il valore di questa celebre massima.
Il Medioevo conosce una grande diffusione di opere enciclopediche. Per scoprire quale fosse, nella cultura medievale, il valore dell’enciclopedia Federico Motta Editore propone su Historia il saggio Le enciclopedie medievali come modelli del sapere di Mariateresa Beonio Brocchieri Fumagalli. Da un lato queste opere esponevano lo stato delle ricerche sull’argomento trattato. Dall’altro tentavano di dare un senso alle conoscenze raccolte. Le stesse due questioni alla base di tutte le opere di carattere “enciclopedico”, come la enkyklios paideia nella Grecia antica, certi trattati della tradizione ebraica e islamica, l’Encyclopédie.
Il Medioevo è comunemente associato all’idea dei cosiddetti “secoli bui”: un’epoca di oscurantismo e decadenza culturale. Ma questa immagine corrisponde davvero alla realtà? Umberto Eco, uno dei massimi intellettuali italiani del Novecento e grande studioso di questa età, nella sua introduzione a Historia. Il Medioevo di Federico Motta Editore mette in guardia dal cadere in questi cliché.
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