L’avvento della musica elettronica

Una delle innovazione della musica del Novecento è l’impiego degli strumenti elettronici. Di questo parla il saggio La musica elettrificata e i nuovi strumenti musicali di Franco Fabbri sul Novecento di Federico Motta Editore. Un lavoro di sviluppo lungo decenni, svolto da ingegneri e fisici, che ci ha regalato alcuni degli strumenti più popolari. Anche loro hanno fatto la storia della musica leggera.

In principio fu il telharmonium

Il primo strumento musicale a utilizzare sistematicamente suoni prodotti dall’elettricità è stato il telharmonium, inventato da Thaddeus Cahill nel 1902. Era uno strumento grande come un vagone ferroviario e pesava 200 tonnellate. Funzionava grazie a una serie di enormi ruote dentate che si muovevano in un campo magnetico. Tuttavia il telharmonium conoscerà scarsa fortuna e sarà utilizzato solo per poche esibizioni di prova.

La musica elettrificata e i nuovi strumenti musicali, di Franco Fabbri

La musica elettrificata e i nuovi strumenti musicali, di Franco Fabbri

Il theremin

Dopo il telharmonium nacquero altri strumenti musicali elettrici. Il più famoso è il theremin, inventato nel 1920 dal fisico sovietico Leon Termen. Era composto da un triodo, una bobina e un condensatore, alimentati da due generatori di frequenza. Il suo suono etereo affascinò molti musicisti, che negli anni Cinquanta lo usarono in alcune composizioni (per esempio Ecuatorial di Edgar Varèse). Fu impiegato anche nella musica rock, nel singolo Good Vibrations dei Beach Boys.

L’organo Hammond e la chitarra elettrica

Gli strumenti elettronici hanno conosciuto una grande fortuna nella musica del Novecento, come raccontato anche su Historia di Federico Motta Editore. Un lavoro di continuo perfezionamento porterà agli strumenti elettronici che conosciamo oggi. Nel 1935 è stato lanciato l’organo Hammond (dal nome dell’inventore, Laurens Hammond), che si è diffuso inizialmente nelle chiese e ha incontrato fortuna anche nei night club. Strumento elettronico per eccellenza è però la chitarra elettrica: inventata nel 1931, è stata largamente utilizzata nel jazz e, a partire dagli anni Cinquanta, nel rock. La chitarra elettrica ha poi raggiunto la maturità tecnica negli anni Sessanta, grazie a musicisti come Eric Clapton e Jimi Hendrix.

I sintetizzatori

Negli anni Settanta la miniaturizzazione dei circuiti ha portato alla nascita di strumenti sempre più sofisticati, come i sintetizzatori. Questi sono entrati a far parte della strumentazione di gruppi progressive rock come Yes ed Emerson, Lake & Palmer. Da qui in poi l’elettronica è stata utilizzata da diversi generi musicali. Cosa sarebbero oggi il rock, l’hip hop o la disco senza l’apporto dell’elettronica?

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